        La sessione pomeridiana della Moto2 ha regalato sorprese e certezze, che mixate con le informazioni apprese nelle FP1, aiutano a delineare i primi valori in campo del GP di Jerez. Dopo i due podi consecutivi di Portimao ed Austin, Joe Roberts si &egrave; confermato sui livelli pi&ugrave; alti della middle class, andando a siglare il miglior tempo di giornata in 1'40.664, solamente 34 millesimi pi&ugrave; lento del record della pista assoluto a firma Aron Canet. L'americano, che al momento occupa la seconda posizione nella classifica del campionato alle spalle di Sergio Garcia, sembra aver trovato finalmente la sua giusta dimensione, come dimostra la costanza di rendimento manifestata. A completare la prima fila virtuale ecco Fermin Aldeguer, costantemente tra i primi e candidato principale alla vittoria in virt&ugrave; del passo gara mostrato fino ad ora, e Sergio Garcia, a conferma dell'efficacia e della competitivit&agrave; della Speed-UP. Moto3, Risultati e tempi delle P1 al GP Jerez 2024: Alonso solido al comando Aldeguer, Garcia, Roberts si candidano per la prima fila; indietro gli italiani La distanza tra Roberts e Aldeguer recita 234 millesimi a favore dell'americano; tuttavia, &egrave; nel ritmo gara che al momento lo spagnolo sta facendo la differenza. Terza casella, come detto, per Sergio Garcia, la rivelazione di quest'inizio di stagione, nonch&egrave; leader del campionato; il pilota Speed-UP paga 267 millesimi dalla vetta e precede Marcos Ramirez (tre decimi di ritardo da Roberts) ed il compagno di squadra, Ai Ogura (a 329 millesimi). Sesto tempo per Manuel Gonzalez, alla ricerca del guizzo decisivo che lo porterebbe a giocarsi una posizione sul podio; seguono Zonta van den Goorbergh, a 471 millesimi, Alonso Lopez, a 551, Albert Arenas, lontano sei decimi, ed infine un pi&ugrave; che positivo Izan Guevara, decimo a poco meno di sette decimi da Roberts. Undicesimo Jake Dixon davanti ad uno dei possibili protagonisti della corsa, Somkiat Chantra, seguito a sua volta da FIlip Salac, Barry Baltus e Jeremy Alcoba. Sessione difficile per gli italiani, con Celestino Vietti solo 19esimo e lontano pi&ugrave; di un secondo dalla vetta; l'italiano precede un Aron Canet in altrettante difficolt&agrave; e poi un deludente Tony Arbolino, 22esimo ad un secondo e uno di distanza. Non va meglio a Dennis Foggia, 24esimo (un secondo e quattro di distanza), e Matteo Ferrari, 29esimo (un secondo e otto).  MotoGP, Crutchlow: wild card al Mugello, Barcellona e Silverstone        

L'americano sigla il miglior riferimento di giornata chiudendo in vetta il venerd&igrave; andaluso. Seguono Fermin Aldeguer e Sergio Garcia

Moto2, risultati e tempi delle P1 al GP Jerez 2024: Joe Roberts fa sul serio!

        Ottime notizie per Yamaha, eccellenti per Cal Crutchlow. La Casa di Iwata continua spedita nel programma di evoluzione della sua M1, avvalendosi del collaudatore inglese, pi&ugrave; un corridore che un tester. Infatti, per lui tre wild card nella stagione MotoGP 2024: Mugello, Barcellona e Silverstone. Crutchlow a Silverstone: pubblico inglese premiato Il nativo di Coventry, a seguito di una carriera da titolare prestigiosa, si occupa dei collaudi per conto di Yamaha. La M1 "laboratorio" sfrutta le Concessioni, concetto a favorirne la crescita e atto a limitare il gap sofferto rispetto alle rivali europee. Proprio nel Vecchio Continente, contrariamente alla sola apparizione 2023 completata a Motegi, Cal scender&agrave; in pista con l'occasione di prendere punti: Mugello, dove verranno effettuate preventive sessioni preparative, Misano, tracciato variegato, Silvertsone, circuito amico in ogni senso. La locandina del Gran Premio di Gran Bretagna ha nello stesso Crutchlow l'icona principale, essendo l'unico rappresentante dell'Union Jack a prendere parte alla classe regina. God Save The Queen e i piloti d'Oltremanica, qualcuno direbbe, e ne abbiamo bisogno.        

Cal correr&agrave; con la Yamaha in Italia e nella "sua" inghilterra: l'Union Jack torna in MotoGP

MotoGP, Crutchlow: wild card al Mugello, Silverstone e Misano

        Enea Bastianini, with his pure white number 23, lives up to his &lsquo;Beast&rsquo; nickname on day two of MotoGP testing, setting a new record around the Sepang International Circuit. The Ducati Lenovo rider recorded a 1'57"134, a reference that beats the 1'57"491 previously set by Pecco Bagnaia during the 2023 qualifying session. A second Desmosedici, that of Prima Pramac rider Jorge Martin, closes just 0.139 of a second behind. From Bastianini to Bagnaia, five riders beat the previous Sepang record Enea Bastianini, Jorge Martin, Brad Binder, Aleix Espargar&oacute; and Pecco Bagnaia. Three Ducatis, one KTM and one Aprilia have redesigned the Sepang International Circuit in terms of fastest lap time. Also inside the top ten come the end of day two are Fabio Di Giannantonio, Alex Marquez, Pedro Acosta, Marco Bezzecchi and Joan Mir. Or rather, three more Desmosedicis, another RC16 and the Honda Repsol. Fabio Quartararo and Alex Rins place tenth and twelfth respectively, with Joan Zarco in between them aboard the team LCR RC213 V. And what of Marc Marquez? He closes fourteenth, roughly one second from the front. The eight-time champion is followed by Jack Miller, Takaaki Nakagami, Luca Marini, Maverick Vinales, Miguel Oliveira, Augusto Fernandez, Cal Crutchlow, Lorenzo Savadori and Michele Pirro MotoGP Sepang test: Day two         

Martin his closest competition, followed by Binder, Espargar&ograve;, Bagnaia, Di Giannantonio, Alex Marquez, Acosta, Bezzecchi and Mir. Fourteenth for Marc Marquez

Bastianini back on top: record-breaking at Sepang during MotoGP testing

        Enea Bastianini, col suo numero 23 bianco purezza, "fa la Bestia" nel secondo giorno di test MotoGP, riscrivendo il record del Sepang International Circuit. Per il romagnolo Ducati Lenovo &egrave; 1'57"134, riferimento a migliorare il precedente 1'57"491 siglato da Pecco Bagnaia in occasione della Pole Position edizione 2023. Una seconda Desmosedici tiene (quasiL la ruota della sorella ufficiale, trattasi della satellite Prima Pramac guidata da Jorge Martin, fermo a 139 millesimi di ritardo, pochi ma significativi. Da Bastianini a Bagnaia sotto al record precedente di Sepang Enea Bastianini, Jorge Martin, Brad Binder, Aleix Espargar&ograve;, Pecco Bagnaia. Tre Ducati, una KTM e altrettanta Aprilia hanno rimodellato il riferimento del Sepang International Circuit, inteso come tempo assoluto. Nella top ten finale di giornata sono entrati anche Fabio Di Giannantonio, Alex Marquez, Pedro Acosta, Marco Bezzecchi e Joan Mir. In pratica, ulteriori tre Desmosedici, una RC16 in pi&ugrave; e la Honda Repsol. Fabio Quartararo e Alex Rins sono rispettivamente decimo e dodicesimo, in mezzo troviamo Joan Zarco con la RC213 V del team LCR. Vi starete sicuramente chiedendo in quale posizione sia collocato Marc Marquez, eccolo: quattordicesimo, a circa un secondo dalla vetta. L'otto volte iridato ha sotto di s&egrave; Jack Miller, Takaaki Nakagami, Luca Marini, Maverick Vinales, Miguel Oliveira, Augusto Fernandez, Cal Crutchlow, Lorenzo Savadori e Michele Pirro. MotoGP Sepang Test: secondo giorno        

Martin primo inseguitore, Binder, Espargar&ograve;, Bagnaia, Di Giannantonio, Alex Marquez, Acosta, Bezzecchi e Mir in top ten, quattordicesimo Marc Marquez

Bastianini torna in vetta: record a Sepang nei test MotoGP

        Fioccano novit&agrave; tecniche nei test MotoGP di Sepang, e spaziano da propulsori, configurazioni aerodinamiche e impianti di scarico. Nell'ultima delle tre sezioni stilate, Yamaha si distingue per mezzo di una "marmitta" lunga, simil-cannone, gi&agrave; vista sulla rivale KTM. La M1 versione laboratorio deve risolvere problemi di erogazione, potenza massima e velocit&agrave; di punta. Crutchlow, aiuta Quartararo e Rins! Cal Crutchlow per quasi tutto il 2023 forniva feedback contrari e opposti da quanto palesato da Fabio Quartararo e Franco Morbidelli. I due titolari giuravano sulla scarsa potenza massima espressa dalla M1, l'inglese spiegava che, invece, i cavalli c'erano, tuttavia mal erogati. Il francese e l'italiano chiedevano incrementi di potenza agli alti regimi, il tester scelto da Iwata poneva l'attenzione sulla prima fase di apertura del gas. In questo difficile processo di sviluppo, le due sole Yamaha in pista sono uscite quali uniche MotoGP a digiuno di successi d'annata. In Malesia, tra fibra di carbonio e parecchie idee nuove, &egrave; spuntato il lungo singolo terminale di scarico, pensato per ottimizzare la sintesi delle esigenze di El Diablo, del nuovo innesto Alex Rins, e di Crutchlow stesso. L'unit&agrave; ricorda in parte quanto visto sulla KTM, con la differenza che la RC16 ha pure un secondo terminale sotto al codone.        

La quattro cilindri cerca migliorate erogazione, potenza e velocit&agrave; di punta: i commenti del tester Crutchlow combaceranno coi feedback di Quartararo e Rins?

Yamaha "spara in alto": nuovo terminale di scarico per la M1 MotoGP

        Shakedown di Sepang completato s&igrave;, ma diverso a quanto eravamo a abituati. Oltre a scendere in pista collaudatori e debuttanti, sono infatti entrati in azioni pure i piloti titolari, nella fattispecie schierati dalle Case che godranno sino al Sachsenring dei maggiori vantaggii offerti dalle Concessioni . Nonostante debba - teoricamente - imparare tutti i segreti della MotoGP, Pedro Acosta &egrave; (gi&agrave;) sul tetto della classifica, con tempi sul giro vicino al record del tracciato malese. Rookie di lusso: Acosta subito veloce sulla GASGAS Tech3 Una innocua scivolata ha fatto tutto fuorch&eacute; infastidire Pedro, che approda nella classe regina prototipale forte dei titoli vinti in Moto3 e Moto2, a lanciarlo quale talento presente e futuro della MotoGP. Dopo l'assaggio offerto nei test di Valencia, Acosta ha potuto gustarsi pienamente la capacit&agrave; della RC16 firmata GASGAS, progetto affidato all'esperto Team Tech3. Notevoli i cronologici per il (quasi) ventenne di Mazarr&ograve;n che, a dispetto di un meteo instabile nel classico atteggiamento sud-est asiatico, ha trovato grip anche laddove la gommatura mancava, a dimostrare l'innata dote di comprendere quali siano le traiettorie maggiormente proficue. Il tempo di 1'58"189 si trova a circa un secondo&nbsp; dal primato assoluto, fissato da Jorge Martin in 1'57"160 nel 2022 a bordo della Ducati Prima Pramac.  KTM su tutti nei test di Sepang Si &egrave; ritirato, ma non si &egrave; ritirato. Condizione particolare per Pol Espargar&ograve;, che ha lasciato l'iscrizione permamente della griglia, occupandosi dei collaudi per conto di KTM, insieme alla quale potrebbe consumare diverse wild card d'annata. Il trentatreenne catalano, tornato in arancio a seguito di una stagione rossa GASGAS, si &egrave; posto alla spalle di Pedro Acosta. Alatissime ed evolute RC16 fanno passi avanti, anzi, sono quasi pronte a spiccare il volo, come promesso dallo sponsor Red Bull e come auspicato dalla continua esasperazione aerodinamica, portata in pista dal tester dei tester: Dani Pedrosa, un ex che gira come se non fosse tale. In attesa di Brad Binder e Jack Miller, diremmo che il contingente austriaco esca da "migliore" dello shakedown malese.  Francesi MotoGP in riscatto: Zarco e Quartararo (abbastanza) in alto Chi per un motivo, chi per l'altro. Johann Zarco ha cambiato tutto, Fabio Quartararo spera che tutto sia cambiato. Rispettivamente sotto l'Ala dorata nella formazione LCR Honda e Yamaha Monster Energy, i due francesi hanno obiettivi simili ma differenti in questo 2024, cos&igrave; sintetizzati. Il nativo di Cannes desidera archiviare il passato trascorso in Ducati, facendo vedere che anche con la RC213 V sia in grado di competere per posizioni di alta classifica. L'originario di Nizza - avete notato? Entrambi arrivano dalla Costa Azzurra - pone le speranze sulla nuova M1, con la quale si titol&ograve; nel 2021, soffrendo un po' lanno successivo e tantissimo nel 2023. Il contratto di El Diablo scade a fine 2024, ricordiamolo. Si sta guardando attorno.  Rins e Marini, nuove avventure e Concessioni favorevoli Auguriamo ad Alex Rins di aver esaurito i patimenti accusati dall'incidente sofferto al Mugello 2023, momento davvero contrario alla vittoria - l'unica per lui e per la Honda - sparata ad Austin. Da Suzuki a RC213 V sino a Yamaha: il barcellonese &egrave;, come Maverick Vinales e Jack Miller, uno dei tre nomi in lizza per imporsi con tre MotoGP diverse. Occhio a Luca Marini, nella tabella preceduto dal compagno di box Joan Mir, al debutto stagionale sulla quattro cilindri di Tokio, nel frattempo ulteriormente alata, sviluppata e in attesa di un propulsore rivisto, del quale si promettono sfruttabilit&agrave; e cavalli aggiuntivi. Il fratello di Valentino Rossi potrebbe essere protagonista gi&agrave; in Qatar.&nbsp;  Ducati e Aprilia "maestre" di aerodinamica in MotoGP Scrivendo di una Desmosedici in continua sperimentazione - efficace - tecnica e d una RS-GP con aspetti rivoluzionari, mica scopriamo l'acqua calda della MotoGP. Ducati e Aprilia fanno scuola e, chiss&agrave; come mai, le "altre" poi copiano. Michele Pirro e Lorenzo Savadori hanno portato tra i cordoli novit&agrave; interessanti e, ci giureremmo, funzionali. Dalla carena ridisigenata, al codone con doppio spoiler, dal motore rinvigorito, alle ali anteriori dal ripensato sviluppo. Come per KTM, Honda e Yamaha, siamo curiosi di ammirare quanto e dove potranno spingere i rispettivi titolari di Marchio, e attenzione proprio a RC16 e RC213 V: le inedite idee ivi apportate spiegano l'impegno profuso in MotoGP.  Shakedown test MotoGP: tempi del terzo giorno Pedro Acosta 1'58"189 Pol Espargar&ograve;+0.066 Johann Zarco +0.211 Fabio Quartararo +0.249 Dani Pedrosa + 0.289 Joan Mir + 0.328 Alex Rins +0.354 Luca Marini +0746 Cal Crutchlow +0.794 Takaaki Nakagami +0.883 Michele Pirro +1.141 Lorenzo Savadori +1.811 Stefan Bradl +2.910       

Pedro esce da leader dello shakedown, tre giorni dedicati a rookie, collaudatori e piloti a godere delle Concessioni: KTM detta il passo&nbsp;

Acosta (già) in vetta alla MotoGP... nei test di Sepang

        Ancor prima che partisse la stagione 2023, ci era sorto un dubbio, poi diventato certezza: in MotoGP serve il pilota di riserva. I weeekend di gara - tanti - e i pericoli posti dall'aggiunta della Sprint al format ufficiale hanno tramutato il sospetto a vera e propria statistica: pi&ugrave; si gira in gruppo, maggiori sono le possibilit&agrave; di farsi male. Ora, con l'introduzione delle Concessioni inerenti alla tecnica, il pensiero &egrave; un altro, gi&agrave; anticipato qualche mese orsono: saranno sufficienti i tester impiegati dalle Case? A occhio e croce, verrebbe da rispondere negativamente. Honda, 4 piloti titolari e il solo Bradl a sobbarcarsi i test Al momento attuale del 2024, Honda appare - come scritto: sulla carta - il Marchio maggiormente favorito dalle tanto volute e discusse Concessioni, per un computo di test a superare le 20 giornate, forse addirittura 22. Considerando Luca Marini, Joan Mir, Johann Zarco e Takaaki Nakagami impegnati nei fine settimana dei Gran Premi, il grosso del lavoro di prove sar&agrave; sostenuto da Stefan Bradl. Salvo qualche sortita giapponese, perlopi&ugrave; concretizzata per colmare qualche infortunio, raramente rappresentanti dell'Ala dorata diversi dal tedesco sono impiegati nelle fasi di sviluppo. Se per il titolato Moto2 edizione 2011 sono previste 5 wild card stagionali, la questione sorge spontanea: baster&agrave; a soddisfare la causa Honda, oppure, la ricerca di un secondo valido - esatto - profilo &egrave; partita?  Yamaha, 2 piloti titolari, con Cructhlow il "diverso" della situazione Quando Cal Crutchlow parla, offre dei feedback davvero raffinati e dettagliati. Ci&ograve; &egrave; molto buono per Yamaha, sebbene ci si chieda come mai le parole del tester inglese vadano in contrasto con quanto asserito dai titolari 2023. Che poi erano Fabio Quartararo, ancora presente, e Franco Morbidelli, oggi "sostituito" da Alex Rins. Come per Honda, il medesimo discorso: i tre diapason potranno fruire di eccellenti Concessioni. Se ne occuper&agrave; in toto il trentottenne di Coventry? Qualora - sperando di no - si registrasse una defezione o assenza, su quali nome farebbe affidamento la Casa di Iwata per la M1 titolare o per le sessioni di prove?  Aprilia, 4 titolari e Savadori a supporto Chiamato in causa a Le Mans, Mugello, Assen, Red Bull Ring e Valencia, Lorenzo Savadori se l'&egrave; cavata egregiamente, poich&eacute; coinvolto in gara in una fase delicata e fondamentale di sviluppo. Provate voi a farvi largo tra gli avversari titolari, contestualmente pensando come migliorare e quali annotazioni fornire ai tecnici Aprilia. Il bravo cesenate lo fa da anni, ma ora la situazione sta evolvendo: Aleix Espargar&ograve;, Maverick Vinales, Miguel Oliveira e Raul Fernandez sono titolari a cui si augura piena salute, tuttavia, abbiamo visto come gli infortuni abbiano inficiato le classifiche 2023. Appunto: ipotizzando di una o pi&ugrave; assenze, purtroppo possibile, e con il numero 32 impegnato in gara, chi si occuperebbe delle restanti mansioni da flaggare?  Ducati, 8 titolari e il solo Michele Pirro, a rischio wild card Ora come ora, Ducati parte vessata dall'istituzione delle Concessioni. Meno prove rispetto alle Case rivali, anche perch&eacute; il computo di pneumatici a disposione &egrave; ridotto al minimo. C'&egrave; per&ograve; il vantaggio costituito dagli 8 titolari: se &egrave; vero che Pecco Bagnaia, Enea Bastianini, Alex Marquez, Marc Marquez (mmm...), Marco Bezzecchi, Fabio Di Giannantonio, Jorge Martin e Franco Morbidelli possano condividere i dati delle rispettive Desmosedici, il gioco diventa pi&ugrave; semplice.&nbsp; Un conto per&ograve; &egrave; pensare al risultato, un alto a come indirizzare gli ingegneri e deliberare parti nuove. D'accordo, lo si pu&ograve; fare anche in gara, come dimostrato dall'eccellente Michele Pirro. Ma&nbsp; un test &egrave; un test, da allestire ad hoc e completare previa "calma" e metodo cognitivo. Se l'esperto pugliese dovr&agrave; esclusivamente occuparsi di questo, lo vedremo in azione durante un Gran Premio 2024?  KTM, 4 piloti titolari, l'unica Casa "abbondante" della griglia Gi&agrave; il solo Dani Pedrosa fa azienda. il folletto catalano ha fatto faville nel Gran Premio di Misano, offuscando la capcit&agrave; di tanti pi&ugrave; giovani titolari. A proposito di titolari, KTM ne ha 4: Brad Binder, Jack Miller - che funge da test rider - Augusto Fernandez e Pedro Acosta. Si &egrave; anche visto Jonas Folger, messo sotto contratto proprio per provare parti e macinare chilometri, entrato in azione quando Espargar&ograve; curava le ferite rimediate a Portimao. La RC16 pu&ograve; essere ben guidata pure da Mika Kallio, ex pilota di livello e uomo vestito d'arancio dal team Red Bull. Come vedete, nonostante sia giunto il "no" per aggiuntive due quattro cilndri da mettere in griglia, il fronte austriaco &egrave; - sulla carta - il "tranquillo" in termini di turnover e possibilit&agrave; di scelta.         

Le Concessioni potrebbero stravolgere l'equilibrio: tra prove di sviluppo, wild card e possibili infortuni, esploder&agrave; l'esigenza di trovare nomi all'altezza della situazione

Dopo i piloti di riserva, in MotoGP servono tester aggiuntivi?

Mentre gli occhi di tutti erano fissati su Marc Marquez ed il suo debutto incredibile con la Ducati Desmosedici del team Gresini Racing a Valencia tutte le case hanno portato in pista diverse novit&agrave; in ottica 2024, da chi come Honda ha portato una moto completamente nuova (della quale potete trovare qui l&rsquo;analisi) a Ducati che si &egrave; invece concentrata sul motore passando ovviamente per Aprilia, KTM e Yamaha.  PECCO BAGNAIA, ECCO QUANTO HA GUADAGNATO DOPO IL TITOLO MOTOGP  Ducati: le novit&agrave; ci sono ma son nascoste  A Borgo Panigale non si ferma il lavoro nonostante il secondo titolo consecutivo di Francesco Bagnaia, primo ducatista a riuscirci in MotoGP, cos&igrave; il campione del mondo ed Enea Bastianini hanno portato al debutto il primo prototipo della GP24. Nessuna particolare novit&agrave; rispetto alla 2023, che si &egrave; dimostrata essere un arma super vincente sia nelle mani di Bagnaia che in quelle di Jorge Martin ma un nuovo motore che tutti i piloti hanno promosso. Le altre novit&agrave; principali in casa Ducati sono stati ovviamente i cambi di casacca che hanno portato nel team Gresini Racing Marc Marquez e nel team Prima Pramac Racing Franco Morbidelli. Se il primo &egrave; salito sulla GP23 trovando una moto con molto pi&ugrave; grip e molto pi&ugrave; maneggevole rispetto alla Honda, l&rsquo;italiano ha potuto saggiare subito la GP24 cercando di adattarsi il pi&ugrave; velocemente possibile alla guida della V4 di Borgo Panigale dopo cinque stagioni passate sul 4 in linea di Iwata ed avvicinandosi gi&agrave; al suo miglior tempo in qualifica con la M1.    TEST VALENCIA, BAGNAIA: &ldquo;MARQUEZ? PENSAVO CHE AL PRIMO TEST AVREBBE FATTO PRIMO&rdquo;  &nbsp;  KTM: la F1 delle due ruote  La collaborazione con il team RedBull Racing sta dando i suoi frutti e nei test di Valencia sulla RC16 di Jack Miller e Brad Binder hanno debuttato delle nuove carene con un aerodinamica studiata direttamente dalla squadra di Adrian Newey. Per mascherare il pi&ugrave; possibile le nuove forme come avviene normalmente in F1 o per i prodotti stradali le carene sono state colorate in maniera da rendere il pi&ugrave; difficile possibile per le case rivali capire le forme delle ali e dei canali creati sulle carene. La nuova RC16 presenta oltre ad un nuovo cupolino con una presa d&rsquo;aria pi&ugrave; simile a quella della Honda e delle ali sulla forcella, che avevano gi&agrave; debuttato nel weekend di Valencia, ha delle carene laterali molto pi&ugrave; elaborate. Le ali sulla forcella oltre a generare carico sull&rsquo;anteriore concentrano l&rsquo;aria all&rsquo;interno delle ali posizionate sulla carena che ora canalizzano i flussi all&rsquo;interno di un condotto posto a met&agrave; carena. Una soluzione che Ducati aveva gi&agrave; sperimentato nei test della passata stagione salvo poi essere bocciata da Bagnaia, Bastianini e Martin con il solo Johann Zarco che ha tenuto questa configurazione per tutta la stagione 2023.    &nbsp;  Aprilia: tante prove in previsione del 2024  Sistemato in extremis Raul Fernandez che complice l&rsquo;esclusione del team Cryptodata RNF con il Test Team di Noale, la casa veneta ha sfruttato questo ultimo test dell&rsquo;anno per portare in pista alcune piccole novit&agrave; sulle RS-GP 2023 che una volta validate saranno utilizzate sul prototipo 2024. A partire dal telaio in carbonio portato nuovamente in pista in una versione pi&ugrave; evoluta dopo la prima apparsa a Misano e poi bocciata dal tester Lorenzo Savadori. Aleix Espargaro &egrave; sceso in pista solo nella mattinata prima di cedere le moto proprio all&rsquo;italiano a causa del riacutizzarsi del dolore alla gamba infortunata in Qatar. Nella mattina valenciana, Aleix &egrave; riuscito comunque a provare un nuovo pacchetto aerodinamico che mixa il gi&agrave; visto profilo in grado di generare carico aerodinamico sfruttando l&rsquo;effetto suolo ed una soluzione simile a quella della nuova carena KTM.    TEST VALENCIA, ACOSTA: &ldquo;IL MIO DEBUTTO? MEGLIO DI COME L&#39;AVEVO SOGNATO&rdquo;  &nbsp;  Yamaha: nuovo telaio e aerodinamica per Quartararo  Dodicesimo e diciannovesimo tempo per Fabio Quartararo e Alex Rins, con Cal Crutchlow tornato in pista in qualit&agrave; di tester Yamaha subito alle spalle di Alex Rins. Sulla moto di Fabio Quartararo &egrave; comparso un nuovo telaio, che dovrebbe riavvicinarsi al telaio 2022 quando il francese nella prima met&agrave; di stagione riusc&igrave; a giocare ad armi pari con Francesco Bagnaia. Cal ha invece provato un nuovo pacchetto aerodinamico con delle ali molto simili a quelle di Aprilia sul cupolino, proprio su questo aspetto Yamaha cercher&agrave; di lavorare in inverno avvicinandosi alle europee. La casa di Iwata dopo l&rsquo;addio di Suzuki &egrave; rimasta l&rsquo;unica MotoGP con un motore 4 cilindri in linea contro i motori V4 di Aprilia, Ducati, Honda e KTM. Questa architettura obbliga la casa dei tre diapason a scelte in controtendenza rispetto a tutti gli altri marchi impegnati nel motomondiale.    MOTOGP, TARDOZZI: &quot;MARQUEZ? DUCATI SA GESTIRE ANCHE I PROBLEMI PI&Ugrave; GROSSI&quot; 

Sul circuito spagnolo dove le squadre hanno assaporato il primo assaggio di 2024 sono scese in pista tante novit&agrave; tra motori, aerodinamica ed equipaggi

MotoGP, le novit&agrave; tecniche dei test di Valencia

Non si offendano gli altri piloti, se scriviamo che Marc Marquez esca dai test MotoGP di Valencia da assoluto protagonista. Al di l&agrave; della gi&agrave; altra caratura sua personale, dell&#39;importanza relativa all&#39;evento, aggiungiamo i tempi sul giro immediatamente registrati a bordo della Ducati Gresini. Il numero 93 ha incantato tutti. Ma qualcuno non era sorpreso.  Test MotoGP di Valencia: Marquez quarto a 171 millesimi da Vinales  Maverick Vinales ha fatto propria la giornata, fredda e ventosa, dissiimile dal weekend gara appena consumatosi. Con Aleix Espargar&ograve; costretto alla resa, Top Gun ha tenuto alto il colore nero Aprilia, nel riferimento cronometrico di 1&#39;29&quot;253, arrivato quando &egrave; uscito un pallido sole valenciano.  Brad Binder - caduto - e KTM in seconda posizione, Marco Bezzecchi terzo. Il confermato in VR46 ha davanti una RC16 ufficiale, con la quale ha incrociato le scie volte e volte quest&#39;anno. Il sudafricano fa meglio di Jack Miller, decimo. Il nuovo compagno di box del Bez &egrave; Fabio Di Giannantonio, settimo.  Ed eccoci a Marc Marquez &quot;fermo&quot; a un gap di 171 millesimi. Sentite il commento di Pecco Bagnaia, intervistato fine lavori: &quot;Quando ho appreso che lui sarebbe entrato in Ducati, lo avevo previsto primo nei test di Valencia. Non ci sono andato troppo lontano&quot;. Macch&eacute;, ci sei andato vicino.  Marini, prima Honda nei test MotoGP di Valencia  Sar&agrave; pur stato spinto a dar qualcosa in pi&ugrave; in virt&ugrave; della novella situazione, di fatto Luca Marini costituisce il miglior &quot;Hondista&quot; del lotto, grazie al decimo tempo finale. Il fratello di Valentino Rossi ha fatto l&#39;esatto contrario di Marc Marquez: il catalano &egrave; passato da Honda a Ducati, il numero 10 da Ducati e Honda.  Fabio Quartararo ha portato in pista alcuni sviluppi realizzati da Yamaha, belli, per&ograve; le prestazioni sembrano le medesime: centro gruppo o anche pi&ugrave; in basso. Chilometri per Pedro Acosta in MotoGP, con espressioni decisamente divertite: la Moto2 va forte, ma il massimo prototipale &egrave; imparagonabile.    Test MotoGP Valencia: ordine finale  1&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Maverick Vi&ntilde;ales&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Aprilia Racing&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;29&rdquo;253&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 86&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; -  2&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Brad Binder&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; KTM Red Bull&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;29&rdquo;281&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 51&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;028  3&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Marco Bezzecchi&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Ducati Pertamina VR46 1&rsquo;29&rdquo;346&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 62&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;093  4&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Marc Marquez&nbsp; Ducati Gresini&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;29&rdquo;424&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 49&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;171  5&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Raul Fernandez Aprilia&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;29&rdquo;516&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 64&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;263  6&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Alex Marquez&nbsp;&nbsp;&nbsp; Ducati Gresini&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;29&rdquo;638&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 56&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;385  7&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Fabio Di Giannantonio&nbsp; Ducati Pertamina VR46 1&rsquo;29&rdquo;662&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 60&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;409  8&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Enea Bastianini Ducati Lenovo&nbsp; 1&rsquo;29&rdquo;796&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 56&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;543  9&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Jack Miller&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; KTM Red Bull&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;29&rdquo;901&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 62&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;648  10&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Luca Marini&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Honda Repsol&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;29&rdquo;956&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 72&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;703  11&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Francesco Bagnaia&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Ducati Lenovo&nbsp; 1&rsquo;29&rdquo;970&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 51&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;717  12&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Fabio Quartararo&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Yamaha Monster&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;30&rdquo;022&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 63&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;769  13&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Joan Mir&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Honda Repsol&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;30&rdquo;051&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 69&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;798  14&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Augusto Fernandez&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; GASGAS Tech 3 1&rsquo;30&rdquo;077&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 72&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;824  15&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Jorge Martin&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Ducati Prima Pramac&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;30&rdquo;152&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 51&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;899  16&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Franco Morbidelli&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Ducati Prima Pramac&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;30&rdquo;206&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 69&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 0&rdquo;953  17&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Johann Zarco&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Honda LCR Castrol&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;30&rdquo;283&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 61&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rdquo;030  18&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Pedro Acosta&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; GASGAS Tech 3 1&rsquo;30&rdquo;476&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 70&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rdquo;223  19&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Alex Rins&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Yamaha Monster&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;30&rdquo;564&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 54&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rdquo;311  20&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Cal Crutchlow&nbsp;&nbsp;&nbsp; Yamaha Test Team&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;30&rdquo;765&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 74&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rdquo;512  21&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Takaaki Nakagami&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Honda LCR Idemitsu&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;39&rdquo;976&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 63&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rdquo;723  22&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Aleix Espargar&oacute; Aprilia Racing&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;32&rdquo;312&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 17&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 3&rdquo;059  23&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Lorenzo Savadori&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Aprilia Test Team&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 1&rsquo;32&rdquo;684&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 27&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 3&rdquo;431 

Debutto sulla Ducati di livello assoluto per Marc, nel commento di Bagnaia: &quot;Lo avevo addirittura dato in prima posizione&quot;

Quarto ma protagonista dei test MotoGP: Marquez incanta a Valencia

Le case saranno classificate in base alla percentuale di punti conquistati nel campionato costruttori ed in base ad ogni fascia saranno garantite pi&ugrave; o meno gomme, test, motori, wildcard e aggiornamenti aerodinamici. Ecco come funzioner&agrave; il sistema ed in quale fascia &egrave; finita ogni casa.  TEST MOTOGP VALENCIA, MARQUEZ-DUCATI CI SIAMO! COSA ASPETTARSI DALLO SPAGNOLO  Quattro fasce per i cinque costruttori  Partiamo dal meccanismo che assegna una fascia in base alla percentuale dei punti massimi conquistabili da ogni casa in una stagione, che per la stagione 2023 &egrave; stato di 728 punti. Nel campionato costruttori infatti solo il miglior piazzato della casa conquista punti quindi vincendo sia la Sprint che il GP si possono conquistare al massimo 37 punti a weekend che moltiplicato per i 20 eventi disputati porta il totale a 740 ma non essendosi disputata la Sprint in Australia eccoci arrivati a 728. Le case saranno dunque divise in fascia A, B, C o D con il seguente metodo:    Fascia A: Marchi con una percentuale di punti superiore all&rsquo;85% del massimo raggiungibile  Fascia B: Marchi con una percentuale di punti compresa tra il 60% e l&rsquo;85% del massimo raggiungibile  Fascia C: Marchi con una percentuale di punti compresa tra il 35% e il 60% del massimo raggiungibile  Fascia D: Marchi con una percentuale di punti inferiore al 35% del massimo raggiungibile   I conti sono molto rapidi da fare, l&rsquo;unica casa con pi&ugrave; di 618 punti ovvero l&rsquo;85% &egrave; chiaramente Ducati che con in suoi 700 punti quindi sar&agrave; l&rsquo;unica in Fascia A, nella Fascia B entrerebbero le case con un punteggio compreso tra 436 e 618 ma non ce ne sono in quanto KTM e Aprilia, seconda e terza in classifica di campionato si sono fermate rispettivamente a 373 e 326 entrando in Fascia C quella tra i 254 e i 436 punti. Nell&rsquo;ultima Fascia troviamo ovviamente Yamaha e Honda che con 196 e 185 punti chiudono la classifica costruttori.    Pi&ugrave; gomme per i test per (quasi) tutti  Una volta chiarito a quale fascia appartengono le case della MotoGP passiamo ora a vedere quali sono le concessioni che ognuna di esse avr&agrave; nella prossima stagione. Partiamo dalle gomme disponibili per i test di ogni casa che era gi&agrave; stato ridotto a 200 unit&agrave; all&rsquo;inizio della stagione 2023 e che ora varier&agrave; in base alla fascia di appartenenza di ogni costruttore. Per Ducati che &egrave; l&rsquo;unica in Fascia A saranno solo 170 le gomme a disposizioni di Michele Pirro e del Test Team Ducati per la prossima stagione, un taglio importante che costringer&agrave; Ducati a ridurre il numero di giornate in cui il collaudatore pugliese sar&agrave; in pista. Nella Fascia B saranno 190, mentre KTM e Aprilia che sono in Fascia C avranno a disposizione 220 treni per i propri collaudatori. Le giapponesi, che quest&rsquo;anno hanno faticato a tenere il passo delle europee avranno a disposizione invece ben 260 gomme per i propri test privati, un incremento del 30% rispetto al limite del 2023.    Test coi piloti per le giapponesi  Mentre per le prime tre fasce i test privati saranno riservati solo ai collaudatori che ricordiamo sono Michele Pirro per Ducati; Lorenzo Savadori per Aprilia; Jonas Folger, Pol Espargaro e Dani Pedrosa per KTM. Le case giapponesi potranno far disputare i test privati anche ai piloti titolari della propria casa permettendo dunque a Luca Marini e Joan Mir nel caso di Honda e di Alex Rins e Fabio Quartararo in Yamaha di affiancare i tester Stefan Bradl e Cal Crutchlow nei test privati. Un vantaggio importante per le giapponesi che cos&igrave; permetter&agrave; ai propri piloti di saggiare prima delle gare tutte le novit&agrave; che verranno portate nel corso della stagione.    Continua nella pagina seguente  &nbsp;  Circuiti per i test  Per le case costruttrici in Fascia A, B e C sar&agrave; consentito, come ora, di effettuare i test solo su 3 circuiti in cui il motomondiale corre, scelti ad inizio stagione che di norma sono Misano, Mugello e Jerez con Yamaha che invece del Mugello sceglie solitamente Aragon. Cos&igrave; sar&agrave; per Ducati, KTM e Aprilia mentre le giapponesi trovandosi in quarta fascia potranno fare test su tutti i circuiti del motomondiale senza limiti numerici.  MOTOGP: TEST &quot;IN INCOGNITO&quot; PER FERNANDEZ A VALENCIA, ORFANO DI RNF  Pi&ugrave; wildcard per tutti tranne Ducati  Questa &egrave; forse la regola pi&ugrave; penalizzante per Ducati che infatti nella prossima stagione non potr&agrave; pi&ugrave; disputare wildcard nel motomondiale. Quella di Motegi dunque &egrave; stata, salvo sostituzioni a causa di infortuni dei titolari, l&rsquo;ultima gara in MotoGP di Michele Pirro. Saranno ancora 3 le wildcard concesse a chi &egrave; in Fascia B mentre salgono a 6 per KTM e Aprilia e per le giapponesi che si trovano in Fascia C e D.    DI GIANNANTONIO: &quot;ENTRO NEL MONDO VR IN PUNTA DI PIEDI. IO E BEZ SIAMO DUE VERI&quot;  Pi&ugrave; motori e non punzonati  Anche nel caso dei motori per le case in Fascia A, B e C non cambier&agrave; nulla rispetto al 2023 avendo a disposizione 7 o 8 motori (7 qualora la stagione sia di 20 gare, 8 se si dovessero correre 21 o 22 GP) e sigillati ad inizio stagione. Senza dunque la possibilit&agrave; di svilupparli e modificarli nel corso della stagione. Per Yamaha e Honda che si trovano invece in Fascia D il limite di motori sale a 9 o 10 (sempre in base al numero dei GP disputati) ma soprattutto le case saranno libere di svilupparli nel corso della stagione accelerando cos&igrave; il processo di avvicinamento alle altre case.  TEST VALENCIA MOTOGP: COSA POSSIAMO ASPETTARCI DA MORBIDELLI SULLA DUCATI?  Un taglio all&rsquo;aerodinamica  Il regolamento che vieter&agrave; alle case l&rsquo;utilizzo dell&rsquo;aerodinamica &egrave; ancora in forte discussione e difficilmente entrer&agrave; in vigore prima del 2027, anno in cui la MotoGP potrebbe subire un drastico cambiamento. Per il momento Dorna limita il numero di sviluppi aerodinamici delle case in Fascia A, B e C permettendo un solo aggiornamento nel corso della stagione, mentre per le case in Fascia D saranno due.    Come e quando vengono valutati?  Per valutare ed accelerare i cambi di fascia, ci saranno due &ldquo;finestre&rdquo; in cui verr&agrave; calcolato il punteggio massimo, il primo &egrave; quello che va dal primo round della stagione all&rsquo;ultimo. Quindi in questo momento, dal GP del Portogallo 2023 al GP di Valencia che ha dato il secondo titolo MotoGP a Francesco Bagnaia. La seconda &ldquo;finestra&rdquo; sar&agrave; invece dal primo GP dopo la sosta estiva all&rsquo;ultimo prima della sosta estiva della prossima stagione permettendo cos&igrave; un &ldquo;cambio di Fascia&rdquo; gi&agrave; a met&agrave; stagione per un campionato sempre pi&ugrave; equilibrato. Ovviamente qualora una casa costruttrice dovesse cambiare fascia, sia in miglioramento che in peggioramento, andrebbe a guadagnare o perdere le concessioni relative ad ogni fascia.    MOTOGP: LUCA MARINI PILOTA DEL TEAM REPSOL HONDA 

A poche ore dal via dei test di Valencia, Dorna chiarisce come saranno valutati i livelli delle moto e delle possibilit&agrave; di sviluppo per la prossima stagione

MotoGP e concessioni 2024: chi ci guadagna e chi perde

        L'imminente GP d'Australia rappresenter&agrave; l'ennesimo tassello di una stagione concitata ed equilibrata, che sempre pi&ugrave; si avvicina al suo epilogo tra l'incertezza dei valori in campo ed un esito che non sembra in alcun modo prevedibile. La Ducati sta dominando una stagione in cui &egrave; riuscita a vincere in ben 12 GP sui 15 fino ad ora disputati, a conferma di un primato ormai riconosciuto e consolidato. Sebbene sia gi&agrave; qualche anno che la rossa di Borgo Panigale coincida con il top assoluto della classe regina, sul veloce e suggestivo scenario di Phillip Island non vince da tredici lunghi anni, pi&ugrave; precisamente dall'edizione 2010, quando a portarla al successo, per la quarta volta di fila, fu Casey Stoner, l'uomo pi&ugrave; veloce della storia dello storico layout australiano. In un'annata in cui la casa italiana sta dominando a tal punto da avere tre piloti in lizza per il titolo (in ordine di classifica: Pecco Bagnaia, Jorge Martin e Marco Bezzecchi), questa volta l'occasione per interrompere questo anomalo digiuno sembra ghiotta. MotoGP, Martin "Cucina" i rivali e non teme il biscotto Bagnaia-Bezzecchi Nel 2010 l'ultima affermazione Ducati Nelle ultime stagioni la Ducati ha dimostrato la sua versatilit&agrave; e competitivit&agrave; su praticamente ogni circuito nel quale si &egrave; cimentata; tuttavia, il layout scorrevole e veloce di Phillip Island non &egrave; mai stato troppo dolce con la moto italiana, che non sale sul gradino del podio da tredici anni. Un'eccezione non di poco conto se considerato il bottino di risultati che la casa di Borgo Panigale sta conquistando in maniera pressoch&eacute; incontrastata. L'ultima vittoria, come detto, risale al 2010, quando Stoner conquist&ograve; il suo quarto trionfo consecutivo sulla pista di casa, nonch&eacute; l'ultimo sigillo con la Ducati, prima di approdare in Honda. Per tutta l'avventura presso la corte della moto italiana, Stoner riusc&igrave; ad imporsi a Phillip Island, a dimostrazione di un feeling quasi magico che si concretizz&ograve; nei succcessi del 2007 su Loris Capirossi, del 2008 e 2009 su Valentino Rossi e per l'appunto del 2010 su Jorge Lorenzo.&nbsp; Casey Stoner e Valentino Rossi i pi&ugrave; vincenti a Phillip Island Come detto, il due volte iridato Casey Stoner, ha sempre dimostrato un'attrazione particolarmente spiccata per la sua pista di casa, inscenando prestazioni entrate di diritto nella memoria storica del motorsport. L'australiano ex Ducati ed Honda condivide il primato con Valentino Rossi relativamente al maggior numero di successi ottenuti sul suolo amico, con sei sigilli. Il primo trionfo ottenuto risale al 2007 quando port&ograve; la Desmosedici sul gradino pi&ugrave; alto del podio precedendo Loris Capirossi e Valentino Rossi; vittorie replicate poi nei cinque anni successivi, ottenendo le due ultime affermazioni, nel 2011 e nel 2012, in sella alla Honda. Anche Valentino Rossi ha rappresentato una parte importante nella storia del tracciato di Phillip Island, come dimostrano le sei vittorie conquistate in MotoGP (e le due in 250 nel 1998 e 1999). Il nove volte iridato impresse il suo dominio dal 2001 al 2005, tornando poi a vincere nel 2014, quando ebbe la meglio ai danni di Jorge Lorenzo e Bradley Smith. Nella classifica dei piloti pi&ugrave; vincenti in Australia in top class, alle spalle dei due rivali e fenomeni troviamo Mick Doohan e Marc Marquez, entrambi con tre successi. L'australiano trionf&ograve; nel 1992 su Wayne Rainey, nel 1995 su Daryl Beattie e nel 1998 su Simon Crafar. Per lo spagnolo invece le affermazioni risalgono al 2015 ai danni di Jorge Lorenzo, al 2017 quando batt&egrave; Valentino Rossi e al 2019 quando vinse davanti a Cal Crutchlow.&nbsp;&nbsp; MotoGP news mercato: possibile scambio piloti tra due case                               

La casa italiana non trionfa in Australia da ben tredici anni. Che sia l'anno buono per l'inversione di tendenza?

GP Australia: Phillip Island stregata per la Ducati, vincente solo con Stoner

        Situazione completamente ribaltata. Pecco Bagnaia vince in Indonesia e si riprende la leadership del Mondiale grazie alla caduta di Jorge Martin mentre era in testa solitario. Quando mancano cinque appuntamenti alla fine della stagione (e dieci gare in totale), Bagnaia si trova con 18 punti di vantaggio sullo spagnolo e (forse) l&rsquo;inerzia tornata dalla sua parte.&nbsp; Il lungo tour dell&rsquo;Asia-Oceania prosegue senza sosta e nel prossimo weekend si torna su un tracciato che ai piloti piace tantissimo, soprattutto per la location nella quale &egrave; situato, ovvero il Gran Premio d&rsquo;Australia a Phillip Island. Non tutti sanno che&hellip; Per quanto sia la gara di casa degli australiani, nel corso delle 32 edizioni sono solamente 12 le vittorie aussie in tutte le classi, delle quali 6 sono di Stoner in MotoGP. Hanno vinto la gara di casa anche Doohan (3 volte), Gardner (2 volte), Miller e McCoy una volta a testa. Storia, caratteristiche, incidenti avvenuti e titoli vinti a Phillip Island  Come successo anche con altri Gran Premi, anche quello australiano non ha avuto subito la sua sede prestabilita, tanto &egrave; vero che dopo le prime due edizioni a Phillip Island, la gara &egrave; migrata ad Eastern Creek (luogo, peraltro, dell&rsquo;incidente nel 1996 tra le due Honda ufficiali di Crivill&egrave; e Doohan) per quattro anni salvo poi tornare nel 1997 a Phillip Island e stabilirsi l&igrave; definitivamente. La denominazione Gran Premio d&rsquo;Australia &egrave; stata usata per la prima volta nel 1914 e anche negli anni successivi si disputavano competizioni semi-locali con quella denominazione. La gara entra ufficialmente nel calendario del Motomondiale soltanto nel 1989, un anno dopo essere entrata in quello Superbike. Situato sull&rsquo;omonima isola di Phillip Island nella Regione di Victoria, il tracciato di Phillip Island &egrave; stato costruito nel 1956. Prima della costruzione effettiva del tracciato, nel 1931 si disputava una gara motociclistica su un tracciato sterrato nei pressi di quella che &egrave; oggi la pista. Tra la fine degli anni 70 e l&rsquo;inizio degli anni 80 gli impianti del tracciato caddero in abbandono, nel 1985 viene ristrutturato ed ammodernato. Dopo le gare del 1989 e 1990, nel 1995 viene annunciato il ritorno del Motomondiale sul tracciato a partire dal 1997. Le caratteristiche Phillip Island misura 4,45 km e consta di 12 curve, 5 a destra e 7 a sinistra, la sede stradale &egrave; larga 13 metri ed il rettilineo principale &egrave; lungo 900 metri. Si tratta di un circuito altamente spettacolare posto su un terreno ondulato sul ciglio di una scogliera, formato da un continuo susseguirsi di curve veloci e di ampio raggio spezzato solo da due tornantini, dove si possono ammirare audacissimi sorpassi. L'unico rettilineo degno di nota, quello dei box, &egrave; in discesa e vi si raggiungono velocit&agrave; di punta molto elevate. Caratteristici i vari tratti vicini al mare, suggestivi e amati dai fotografi di tutto il mondo. Da segnalare la costante presenza di gabbiani nell'area del circuito, che spesso rappresentano un rischio di impatto per i concorrenti (Andrea Iannone ne sa qualcosa) Incidenti Al netto delle varie cadute sia al tornante di curva 4 (Crutchlow nel 2014) che a quello di curva 10 (Marquez nel 2014 e 2016), degni di nota sono gli incidenti del 2018 con protagonisti Marquez e Zarco in curva 1 e quello dell&rsquo;anno successivo tra Petrucci e Quartararo alla curva 2 del primo giro. Incidente bonus, 1996 Eastern Creek tra Crivill&egrave; e Doohan. 28 ottobre 2018, appuntamento 17 su 19 di quella stagione. Quinto giro di gara, curva 1. Johann Zarco, in lotta con Marquez ed una Ducati Pramac, viene spinto leggermente fuori pista e, risucchiato dalla scia di chi era davanti, tampona Marquez volando nella ghiaia. 27 ottobre 2019, appuntamento 17 su 19 di quella stagione. Primo giro di gara, curva 2. E&rsquo; un incidente piuttosto particolare nella sua dinamica: a met&agrave; della curva 2, Quartararo va largo e prova a tenere la moto per non andare nell&rsquo;erba, Petrucci, che era dietro, fa highside e con il corpo prende la moto del francese facendolo cadere. 20 ottobre 1996, Eastern Creek, ultima gara della stagione. Tra Crivill&egrave; e Doohan succede tutto all&rsquo;ultimo giro. Prima un contatto tra i due nel tentativo di sorpasso dello spagnolo, poi al tornante di curva 9 l&rsquo;attacco decisivo che porta alla caduta di entrambi. Crivill&egrave; e Doohan ripartono chiudendo rispettivamente sesto ed ottavo.  Titoli vinti&nbsp; Phillip Island in un paio di occasioni &egrave; stata teatro di vittorie di titoli iridati: Valentino Rossi nel 2004 al primo anno con Yamaha dopo aver vinto la gara davanti a Gibernau e Casey Stoner con la Honda nel 2011 dopo aver vinto la gara davanti ai suoi compagni di team e marca Andrea Dovizioso e Marco Simoncelli (ultimo podio in carriera per il Sic)  I tratti caratteristici del tracciato australiano  Phillip Island &egrave; un tracciato piuttosto particolare, un misto di curvoni veloci ad ampio raggio e due tornanti molto lenti che spezzano il ritmo del giro. I punti di frenata pi&ugrave; difficili sono: Southern Loop, staccata molto difficile e bisogna stare cuciti al cordolo; Honda Corner, uno dei due punti lenti del tracciato e luogo di contatti e cadute (Aleix Espargar&ograve; e Pedrosa ne sanno qualcosa, anche Crutchlow nel 2014 &egrave; caduto in quel punto); curva 10, lenta come la 4 e luogo di cadute (Marquez nel 2014 e 2016). I punti di sorpasso invece sono: Doohan Corner, facile per&ograve; il controsorpasso; Southern Loop, copia-incolla della Doohan; Honda Corner; Siberia, lunga sinistra; Lukey Heights, la lunga sinistra che precede il tornante di curva 10; curva 10, altro punto di sorpasso come la 4. Statistiche e record del Gran Premio d&rsquo;Australia  Come abbiamo visto in precedenza, due sono le piste sulle quali si &egrave; disputato il Gran Premio, Phillip Island ed Eastern Creek, per un totale di 33 edizioni contando quella che si disputer&agrave; nel prossimo fine settimana. Phillip Island &egrave; stata teatro di 27 edizioni, Eastern Creek di 6. La gara &egrave; stata assente in due occasioni dal calendario, 2020 e 2021 per via della pandemia da Covid-19 Il primo Gran Premio d&rsquo;Australia del Motomondiale risale al 1989: successi di Alex Crivill&egrave; in 125, Sito Pons in 250 e Wayne Gardner in 500. La prima gara disputata ad Eastern Creek risale invece al 1991: successi di Loris Capirossi in 125, Luca Cadalora in 250 e Wayne Rainey in 500. L&rsquo;ultima edizione, quella dello scorso anno, ha visto i successi di: Izan Guevara in Moto3, Alonso Lopez in Moto2 e Alex Rins in MotoGP. Il pilota pi&ugrave; vincente in Australia &egrave; Valentino Rossi con 8 successi (2 in 250, 6 in 500/MotoGP), segue Casey Stoner con 6 trionfi tutti in MotoGP e consecutivi dal 2007 al 2012. Per quanto riguarda la MotoGP, Pole 2022 ed All Time Lap Record sono di Jorge Martin in 1&rsquo;27&rdquo;767, giro veloce in gara &egrave; di Johann Zarco in 1&rsquo;29&rdquo;622 mentre resiste il giro record in gara di Marc Marquez del 2013 in 1&rsquo;28&rdquo;108 Per quanto riguarda la Moto2, Pole 2022 ed All Time Lap Record sono di Fermin Aldeguer in 1&rsquo;32&rdquo;233, giro veloce in gara di Alonso Lopez in 1&rsquo;33&rdquo;030 mentre resiste il giro record in gara di Tom Luthi del 2019 in 1&rsquo;32&rdquo;609 Per quanto riguarda la Moto3, Pole 2022 ed All Time Lap Record sono di Ayumu Sasaki in 1&rsquo;35&rdquo;854, giro veloce in gara di John McPhee in 1&rsquo;36&rdquo;886 mentre resiste il giro record in gara di Jack Miller del 2014 in 1&rsquo;36&rdquo;302 Orari MotoGP Australia       

Ecco tutto quello che c&rsquo;&egrave; da sapere sul tracciato di Phillip Island, che nel prossimo weekend ospiter&agrave; l&rsquo;appuntamento numero sedici del Motomondiale

GP Australia: curve, lunghezza e criticità per la MotoGP

Con grande rispetto a considerazione scriviamo di Cal Crutchlow, inglese prossimo ai 38 anni, ex titolare in MotoGP e oggi tester ufficiale dei tre diapason. Il nativo di Coventry e residente sull&#39;Isola di Man detiene manico esagerato e determinazione fuori dal comune, tanto che suoi sono il titolo Supersport edizione 2009, tre affermazioni in SBK, altrettante le vittorie siglate nella classe regina prototipale. Rivisto in azione nelle vesti di wild card a Motegi, i commenti riportati hanno fatto riflettere.  Classifica piloti MotoGP  Yamaha MotoGP: Crutchlow dice bianco, Quartararo e Morbidelli nero  Oppure, Cal dice nero, Fabio e Franco bianco. Il discostamente cromatico serve per far capire quanto distanti siano i feedback di chi la M1 la guida &quot;ogni tanto&quot;, da coloro, invece, che ne macinano chilometri su chilometri. Dare torto o ragione a qualcuno in questi casi &egrave; impossibile, tuttavia attenzione al confronto.  L&#39;inglese del West Midlands: &quot;No, io penso che al propulsore non serva ulteriore potenza, il problema &egrave; un altro, mica la quantit&agrave; di cavalli. Qui serve lavorare sulla fluidit&agrave; della erogazione. I piloti chiedono maggior potenza, adesso inutile: se non si esce bene dalle curve, &egrave; impossibile sfruttarla. So ci&ograve; che dico, perch&eacute; so cosa fanno gli altri Costruttori&quot;. Cal &egrave; entrato nei dettagli: &quot;Ponendo che tutte le moto abbiano 300 cavalli, in uscita di curva ne servono 200, non tutti. Sicch&eacute;, lavorare sull&#39;elettronica risulterebbe invasivo, facendoci andare ancora pi&ugrave; piano. Serve migliorare l&#39;erogazione, ve lo posso provare davanti a un computer&quot;.  Quartararo e Morbidelli, rispettivamente titolato 2021 e vice 2020 con Yamaha: &quot;Il problema &egrave; lo stesso ormai da tempo: soffriamo in termini di potenza, ci servono cavalli. Perdiamo in accelerazione, allungo e velocit&agrave; massima. Ovunque. Gli avversari godono di valori altissimi, noi no. Oltretutto, &egrave; difficile far funzionare l&#39;aerdodinamica quando si &egrave; cos&igrave; lenti. Anche perch&egrave; le nostre ali sono indietro rispetto a quelle dei rivali, la nostra moto sembra ferma da 10 anni&quot;.  Ancora Cal: &quot;Dovremmo rimuovere tutta questa aerodinamica, Yamaha deve fare un passio indietro con tutte queste ali. A Motegi avrei girato pi&ugrave; forte e veloce senza usarle. In azienda sanno quanto il gioco sia cambiato, ci dobbiamo adeguare, facendo per&ograve; le cose opportune&quot;.  Insomma, l&#39;unica cosa certa &egrave; che mescolando il bianco col nero, si ottiene il grigio, tinta che non piace quasi a nessuno.    Calendario prossime gare MotoGP  Pedrosa, Pirro e Savadori: quel &egrave; il livello di Crutchlow?&nbsp;  Come manetta, Cal ne aveva e ne possiede ancora un tot. Sempre umile e modesto, mai ha lesinato di spalancare il gas su qualsiati tipo di moto o fondo affrontato: sole, pioggia, condizioni intermedie. Cal c&#39;era, a dispetto - a volte - di moto non ufficiali o aggiornate.  Sentendo le parole pronunciate al Twin Ring, sembra che sappia quanto affermato. Ma, come dicevamo prima, molte di questa annotazioni fanno &quot;clash&quot; coi feeback forniti da Quartararo e Morbidelli, coppia rivelatasi sempre allineata, nel bene e nel male. Tra l&#39;altro, Cal ha detto che Iwata gli abbia chiesto di continuare nel medesimo ruolo: vien da pensare che ne sia soddisfatta.  Strano, perch&eacute; in KTM quanto sostiene Dani Pedrosa &egrave; &quot;copiato&quot; dai Brad Binder e Jack Miller. Il fedele Michele Pirro si accosta a Pecco Bagnaia, in attesa che Enea Bastianini torni a correre con frequenza. Solo in Honda il disastro supera le difficolt&agrave; Yamaha, sebbene Marc Marquez tenga in piendi l&#39;Ala dorata, che ha in Stefan Bradl un grosso lavoratore, tuttavia non all&#39;altezza dei pari ruolo.    MotoGP classifica squadre  &nbsp;  &nbsp; 

Iwata affida collaudi e sviluppi della M1 all&#39;inglese, che per&ograve; fornisce feedback opposti ai commenti di Quartararo e Morbidelli: bianco pi&ugrave; nero, uguale grigio

Crisi Yamaha in MotoGP: ha ragione il tester Crutchlow o i piloti titolari?

        09:25 MotoGP Motegi, la classifica finale enetpulse src=https://widget.enetscores.com/FWA3A1059A0D027493/ev/4040203/limit/39/lng/it  09:05 MotoGP Giappone, le dichiarazioni dei vincitori Marquez, "Mi sono divertito. Sapevo che la gara sarebbe stata molto lunga e infatti all'inizio era asciutta. Ho mantenuto la calma e giro dopo giro aumentavo il mio passo. Hanno fermato la gara nel momento giusto: congratulazioni ai due ragazzi prima di me!" Bagnaia, "Sono molto contento perch&egrave; &egrave; la prima volta che salgo su un podio con la pioggia. La pioggia era troppo forte: avremmo anhe potuto vincere ma sono comunque molto contento nonostante Jorge abbia guadagnato altri punti."&nbsp; Martin, "Oggi ero convitno di ottenere quel risultato e quando ho visto che iniziava a piovere ho cercato di capire cosa facevano gli altri, fermandomi poi con loro avevo un gran feeling, ho vinto quindi sono molto felice ed era troppo pericoloso continuare a correre"  08:57 Il Gran Premio termina: esposta la bandiera rossa I piloti tornano a schierarsi sulla griglia e a svolgere il warm up lap. Quartararo e Marquez alzano il braccio, in mezzo al gruppo l'acqua che si alza &egrave; davvero troppa. Viene esposta la banidera rossa: la gara termina.&nbsp;Poich&egrave; sono stati effettuati pi&ugrave; della met&agrave; dei giri previsti, i piloti ricevono il punteggio completo corrispondente alla posizione in cui si trovavano. Bagnaia continua ad essere i leader del mondiale.  08:45 MotoGP Giappone: la pioggia diminuisce e la gara riprende La gara riprender&agrave; alle 08:50, si correranno 12 giri con le posizioni acquisite prima dell'esposizione della bandiera rossa.  08:31 MotoGP Giappone: bandiera rossa, il meteo peggiora Espargar&ograve; alza un braccio per segnalare che le condizioni meteo rendono la gara troppo pericolosa. Anche Oliveira si ferma ai box e si ritira, facendo ampi segni per indicare che non riusciva a vedere bene. Braccia alzate anche per Marquez e Bagnaia.&nbsp; La gara si ferma, viene esposta la bandiera rossa: le condizioni meteo sono troppo pericolose.  08:26 GP Giappone, cambio di ritmo per Marquez e Martin Marquez sembra cambiare ritmo e risulta essere, attualmente, il pilota pi&ugrave; veloce in pista. Il vantaggio di Martin aumenta a 1.6 su Bagnaia, che vede incombere alle sue spalle Marco Bezzecchi che, tuttavia, viene superato dal pilota Honda dponpoche curve.&nbsp;  08:20 Il meteo peggiora: pioggia battente sull'asfalto Bezzecchi supera Espargar&ograve;, seguito subito dopo da Oliveira che segue il pilota italiano.&nbsp; Tardozzi ai microfoni di SKY Sport, "Sembra che stia cercando di tenere il passo di Martin ma la gara &egrave; ancora lunga." Top5:  Martin Bagnaia&nbsp; Bezzecchi Oliveira Marquez   08:16 Martinator &egrave; tornato: giri incredibili Bagnaia supera Marquez ma non pu&ograve; rilassarsi: Martin &egrave; risalito fino alle sue spalle e ora &egrave; intenzionato a superarlo per recuperare i punti preziosi che li separano. Cade Binder nel primo settore, ed &egrave; costretto ad abbandonare la gara. Martin riesce a superare Bagnaia con un'abile mossa, riuscendo a recuperare anche Espargar&ograve;. Se le posizioni rimarranno le stesse fino alla fine del Gran Premio, Martin diventerebbe il nuovo leader del campionato.  08:12 Bagnaia insegue Bezzecchi e Marquez La pioggia sta diminuendo di intensit&agrave;, andando a favorire i piloti che non hanno svolto il cambio moto. Bagnaia scavalca Bezzecchi e mette nel suo mirino Marquez, alle spalle di Espargar&ograve; che guida il Gran Premio. Pirro decide di cambiare la moto:&nbsp; la pista &egrave; troppo bagnata per proseguire con le slick.  08:09 MotoGP Giappone: errore di Martin La griglia &egrave; dominata ora da Michele Pirro, Quartararo, Bradl, Crutchlow e Morbidelli, che tuttavia non erano rientrati ai box. Il francese della Yamaha cambia la moto al secondo giro, mentre, durante le azioni del gruppo centrale, Martin va troppo lungo e lascia a Bezzecchi e Bagnaia la strada libera per superarlo.  08:05 Inizia il Gran Premio del Giappone: gara sul bagnato Ottima partenza di Martin e Miller, ma un contatto iniziale tra Vinales e Zarco costringe il pilota Aprilia fuori dalla pista, nella ghiaia. Espargar&ograve; tenta il sorpasso su Bagnaia, ma il torinese resiste e mantiene la terza posizione.&nbsp; I piloti sono autorizzati a passare per i box per cambiare la moto: tutti quanti rientrano&nbsp;  08:00 MotoGP Motegi, gara sul bagnato Mancano pochi minuti allo spegnimento dei semafori e all'inizio dell'ultimo appuntamento del weekend. Il meteo continua a non essere buono, la pioggia scende sull'asfalto giapponese  07:42 MotoGP Giappone, rischio pioggia I piloti escono dai box per andare a schierarsi sulla griglia di partenza ma le notizie non sono delle pi&ugrave; liete: a bordo pista si segnala che la pioggia &egrave; arrivata sul circuito giapponese. Assisteremo a una gara sul bagnato?&nbsp;  ?? Spots of rain! ??Just over 20 mins until lights out! #JapaneseGP  pic.twitter.com/sLcpP4FitW &mdash; MotoGP&trade; (@MotoGP) October 1, 2023     07:31 MotoGP Sprint: risultati e commento Dall'articolo: "Misano, India e Giappone. Tre Sprint consecutive per Jorge che, a dirla tutta, nel Gran Premio San Marino e Riviera di Rimini ha battuto tutti pure nella gara vera e propria.&nbsp;Con oggi sono 7 le affermazioni 2023 per Martin, adesso veramente attaccato in classifica a Pecco Bagnaia:&nbsp;"Mi sentivo fortissimo e, lavorando sui dettagli della Desmosedici, abbiamo realizzato l'obiettivo. Domani, usura gomme permettendo, ci proveremo ancora". Leggi il commento completo   07:22 MotoGP, la griglia di partenza del GP di Motegi Di seguito la griglia di partenza del Gran Premio di Motegi:&nbsp;  J. Martin&nbsp; F. Bagnaia&nbsp; J. MIller M. Bezzecchi B. Binder F. Di Giannantonio&nbsp; M. Marquez M. Vinales A. Espargar&ograve; J. Zarco R. Fernandez P. Espargar&ograve; A. Fernandez F. Quartararo&nbsp; J. Mir M. Oliveira F. Morbidelli&nbsp; T. Nakagami C. Crutchlow S. Bradl&nbsp; M. Pirro   07:10 MotoGP Giappone: si accende l'ultima sfida I piloti del motomondiale abbassano la visiera per l'ultima volta nel weekend orientale: Bagnaia dovr&agrave; fuggire da Martin che incombe sempre di pi&ugrave; alle sue spalle, cos&igrave; da riguadagnare punti preziosi in vista del termine della stagione. Il numero 89 sembra quasi imbattibile da dopo la pausa esitva, e colleziona vittorie che lo avvicinano pericolosamente al campione del mondo in carica.&nbsp; Luogo: Giappone, Circuito di Motegi         

In diretta - Il circus della MotoGP arriva all'ultimo appuntamento del weekend orientale. Martin riuscir&agrave; a raggiungere Bagnaia nella sua risalita?

MotoGP Live del GP Giappone 2023 in diretta da Motegi

        08:33 MotoGp, le dichiarazioni dei campioni Bagnaia, "Mi aspettavo di pi&ugrave; ma ero nei guai per il grip al posteriore. &egrave; il momento migliroe di Jorge ma noi dobbiamo mantenere la calma e lavorare bene per domani" Binder, "Sono partito alla grande, alla prima curva sono risucito a superare qualche pilota all'interno e poi anche Jack. Volevo andare avanti fin da subito ma Jorge aveva un passo fantastico. La moto &egrave; la migliore che io abbia mai provato" Martin, "Oggi mi sentivo fortissimo per la gara. Al mattino non ero proprio davanti con le gomme usate, ma poi ho visto il potenziale che c'era quando ho fatto il giro fantastico in qualifica. Sono contento nel complesso, cerchiamo di puntare alla vittoria anche domani."  The #TissotSprint hat-trick is complete! ?@88jorgemartin makes it three in-a-row! #JapaneseGP  pic.twitter.com/9H8D4Cmxgy &mdash; MotoGP&trade; (@MotoGP) September 30, 2023     08:26 Martin vince la Sprint! Inizia l'ultimo giro e Bezzecchi riesce a recuperare su Marquez, salendo cosi in sesta posizione. Martinator vince la Sprint del Giappone, davanti a Binder e Bagnaia, dopo aver condotto i giochi per tutta la gara  The #TissotSprint hat-trick is complete! ?@88jorgemartin makes it three in-a-row! #JapaneseGP  pic.twitter.com/9H8D4Cmxgy &mdash; MotoGP&trade; (@MotoGP) September 30, 2023     08:21 Tempo di duelli a Motegi Anche Bagnaia e Miller duellano per il terzo scalino del podio: Bagnaia non molla il posteriore dell'australiano ma il pilota KTM non gli lascia vita facile. Il campione del mondo approfitta di una staccata troppo lunga dell'ex compagno di squadra e gli si mette davanti, recuperando punti preziosi che lo separano da Martin.  08:18 MotoGP Giappone, duello tra Marquez e Bezzecchi Bezzecchi riesce a superare Zarco e si mette all'inseguimento di Marc Marquez, iniziando subito ad impostare il suo sorpasso. Bezzecchi fa un primo tentativo tra la 7 e la 8, giungendo poi sul rettilineo. A causa della troppa velocit&agrave; sia il pilota Ducati che quello Honda vanno troppo lunghi, lasciando la strada spianata per Zarco. Marquez e Bezzecchi scalano in 6a e 7a posizione.  08:13 Martin non molla Martin tiene un buonissimio ritmo che stupisce anche gli uomini della sua Casa: Gino Borsoi,&nbsp;"Tenere questo passo molto veloce &egrave; difficile, non ce l'aspettavamo, ma con Binder che spinge alle nostre spalle &egrave; necessario."  08:09 Bagnaia fuori dal podio e inseguito da Marquez Marquez insegue Bagnaia, per ora escluso dalla zona podio. I tempi dei piloti nelle prime posizioni si aggira intorno all'1.44. Top 5:  Martin Binder Miller Bagnaia Marquez   08:05 GP Giappone: si spengono i semafori! Ottima la partenza di Martin, mentre Bezzecchi approfitta della sciea di Bagnaia. Binder approfitta della confusione della prima curva per portarsi nelle prime posizioni, al fianco della KTM di Miller, superandola poco dopo. La partenza si &egrave; svolta con molta pulizia, tutti i piloti sono rimasti in sella alle loro moto e chiudono il prmo giro.  7:59 MotoGP, problemi sulla Ducati di Martin La Ducati di Martin si circonda improvvisamente dei tecnici del team: a causa di alcuni problemi alla moto del pole-man, il team riceve l'autorizzazione per svolgere delle verifiche sulla moto di Martin, il cui motore, dopo pochi istanti, si avvia. Martin e gli uomini Prima Pramac possono tirare un sospiro di sollievo, la partenza dalla pole position &egrave; confermata.&nbsp;  07:54 MotoGP, i piloti si preparano alla partenza I piloti escono dai box e scendono in pista per le preparazioni finali prima della partenza. Il sole splende sul circuito ma all'orizzonte incombono delle nuvole scure: il meteo sar&agrave; clemente con i piloti della MotoGP?  Please boys, please. Let's be professional #JapaneseGP  pic.twitter.com/HMbfuYB495 &mdash; MotoGP&trade; (@MotoGP) September 30, 2023     07:46 MotoGP Giappone: la griglia di partenza Di seguito la griglia di partenza del Gran Premio di Motegi:  J. Martin&nbsp; F. Bagnaia&nbsp; J. MIller M. Bezzecchi B. Binder F. Di Giannantonio&nbsp; M. Marquez M. Vinales A. Espargar&ograve; J. Zarco R. Fernandez P. Espargar&ograve; A. Fernandez F. Quartararo&nbsp; J. Mir M. Oliveira F. Morbidelli&nbsp; T. Nakagami C. Crutchlow S. Bradl&nbsp; M. Pirro   07:37 MotoGP Motegi, Rins salt&agrave; il Gran Premio del Giappone Ha voluto fare un tentativo prima per capire se sarebbe stato in grado di gareggiare, ma l'esito non &egrave; stato di quelli sperati: Alex Rins prova troppo dolore alla guida della sua Honda, ed &egrave; costretto a cedere la sella al sostituto Bradl, che ne prender&agrave; il posto.   07:29 MotoGP Giappone, la rivoluzione in casa Honda Marc Marquez non dar&agrave; una risposta riguardo la sua scelta di Casa per il 2024. Nonostante le dichiarazioni delle settimane precedenti, lo spagnolo preferisce concentrarsi al 100% nel weekend nipponico e continuare, cos&igrave;, a tenere in mano l'attenzione dei media. Ma un cambiamento sta avvenendo: il Capo Progetto, Project Leader, Shinichi Komuku &egrave; stato "messo alla porta" (qui l'articolo) dopo una carriera che proseguiva dal 1986. Che sia solo l'inizio della ricerca di una nuova strada da percorrere, possibilmente, al fianco di Marc Marquez?  07:17 Qualifiche MotoGP, Martin da record Nonostante le iniziali aspettative meteo non fossero delle pi&ugrave; rosee, nel circuito di Motegi l'asfalto &egrave; ben asciutto e ha permesso ai piloti della classe regina di scendere in pista per effettuare il turno di qualifiche. Martin ne &egrave; uscito al meglio, riscrivendo il record della pista (&nbsp;1'43"198) e piazzandosi nella prima casella della griglia Leggi QUI il report completo delle qualifiche&nbsp; Luogo: Giappone, Circuito di Motegi         

In diretta - Il paddock si sposta nel paese del Sol Levante per il 13esimo appuntamento del motomondiale: chi trionfer&agrave;?&nbsp;

        Mondiale totalmente riaperto. E&rsquo; questo lo scenario del campionato 2023 quando la MotoGP lascia l&rsquo;India per proseguire il suo lungo tour asiatico. La vittoria di Bezzecchi e l&rsquo;ennesimo zero di Bagnaia nelle gare lunghe, hanno fatto s&igrave; che la classifica si accorciasse in modo da regalarci un finale di stagione bellissimo prima di arrivare a Valencia. Il secondo appuntamento del tour asiatico &egrave; un&rsquo;altra venue ormai storica del Motomondiale, il Gran Premio del Giappone sul Twin Ring di Motegi. Non tutti sanno che&hellip; Il Gran Premio del Giappone &egrave; entrato in calendario ufficialmente soltanto nel 1963 ma &egrave; stato assente per ben 20 anni a causa del ritiro dalle competizioni di Honda e Suzuki nel 1968. Dal 1962 al 1967 era la gara conclusiva della stagione ma non vi prendevano parte n&eacute; la classe 500 e nemmeno i sidecar. La gara, oltre che a Suzuka, si &egrave; svolta anche al Fuji nel biennio 1966-1967 per poi tornare in pianta stabile sempre a Suzuka dal 1987 al 2003, anno dell&rsquo;incidente mortale di Kato. Storia, caratteristiche e mondiali vinti al "Twin Ring"  Come abbiamo visto anche per altri Gran Premi che hanno cambiato spesso sede, cos&igrave; &egrave; stato anche per il Gran Premio del Giappone che si &egrave; disputato a Suzuka e Fuji per poi stabilirsi definitivamente a Motegi dal 2004. Prima che diventasse ufficialmente sede del Gran Premio del Giappone, Motegi &egrave; stato sede del Gran Premio del Pacifico dal 2000 al 2003. Con l&rsquo;incidente mortale di Kato a Suzuka nel 2003, l&rsquo;iconica pista a forma di 8 viene rimossa dal calendario per motivi di sicurezza (tutt&rsquo;oggi viene disputata la mitica 8h di Suzuka dell&rsquo;Endurance oltre alle gare asiatiche) per far spazio alla pi&ugrave; sicura Motegi&nbsp; Il Twin Ring Motegi &egrave; stato costruito ed inaugurato nel 1997 dalla Honda, tutt&rsquo;ora proprietaria della pista, sede dei test delle moto della Casa dell&rsquo;Ala. Si chiama Twin Ring perch&eacute; &egrave; un complesso che contiene due circuiti: lo stradale di 4.801 metri utilizzato dal Motomondiale e dalle gare asiatiche, e l&rsquo;ovale di 2.493 metri utilizzato per le gare automobilistiche.&nbsp; Il tracciato stradale di Motegi misura 4,8 km, ha una larghezza di 15 metri, il rettilineo pi&ugrave; lungo misura 762 metri, le curve sono 14, 8 a destra e 6 a sinistra. Per la MotoGP sono previsti 24 giri, 22 quelli della Moto2 e 20 quelli della Moto3.&nbsp; Pista titolata Da quando &egrave; nel calendario del Motomondiale, la pista di propriet&agrave; della Honda &egrave; stata teatro di cinque vittorie del titolo ottenute da tre piloti: 2007 Stoner, 2008 Rossi, 2014-2016-2018 Marquez. 23 settembre 2007, il GP del Giappone &egrave; l&rsquo;appuntamento 15 di 18 previsti in quella stagione. Stagione praticamente dominata da Stoner con la Ducati, Rossi con la Yamaha pu&ograve; poco contro lo strapotere della GP7 in mano all&rsquo;australiano. Con il sesto posto ottenuto in gara, Casey si laurea per la prima volta campione del mondo piloti e con lui fa festa anche Ducati che centra il titolo MotoGP appena quattro anni dopo dal suo debutto. &nbsp; 28 settembre 2008, il GP del Giappone &egrave; l&rsquo;appuntamento 15 di 18 previsti in quella stagione. Stagione vissuta tutta sul duello tra Rossi e Stoner per il titolo iridato e che si risolve a Motegi con vittoria e titolo per il Dottore a tre gare dalla fine del campionato. Titolo festeggiato con la solita maglia celebrativa &ldquo;Scusate il ritardo&rdquo; e dedicato poi alla memoria di Norick Abe, morto l&rsquo;anno prima in un incidente stradale. &nbsp; 12 ottobre 2014, il GP del Giappone &egrave; l&rsquo;appuntamento 15 di 18 previsti in quella stagione. Stagione clamorosa di Marquez con 10 vittorie nelle prime 10 gare. Dopo la vittoria a Silverstone, seguono due passaggi &ldquo;a vuoto&rdquo; a Misano ed Aragon, prima della vittoria matematica del titolo proprio a Motegi grazie al secondo posto alle spalle di Lorenzo.  16 ottobre 2016, il GP del Giappone &egrave; l&rsquo;appuntamento 15 di 18 previsti in quella stagione. Stagione che vede Marquez pi&ugrave; ragionatore rispetto alla stagione precedente, poche vittorie ma tanti piazzamenti. Il titolo arriva ancora in Giappone come nel 2014 ma questa volta gli viene servito su un piatto d&rsquo;argento grazie al doppio harakiri Yamaha: infatti Rossi e Lorenzo si auto eliminano dalla gara a 13 giri di distanza l&rsquo;uno dall&rsquo;altro.  21 ottobre 2018, il GP del Giappone &egrave; l&rsquo;appuntamento 16 di 19 previsti in quella stagione. Stagione che vede Marquez pi&ugrave; carico che mai dopo il duello per il titolo con Dovizioso finito solo alla gara di Valencia. A Motegi ancora una volta chiude i conti per il titolo con tre gare di anticipo vincendo la gara davanti a Crutchlow e Rins.  I tratti caratteristici del tracciato giapponese  La conformazione della pista di Motegi &egrave; abbastanza particolare: presenta 5 rettilinei, dei quali quello pi&ugrave; lungo &egrave; quello situato tra curva 10 e curva 11 che misura 762 metri ed ha una seconda parte in discesa, il tornantino lento di curva 10 e due punti che pi&ugrave; o meno si somigliano: curva 1-2 e curva 3-4. I punti di frenata pi&ugrave; difficili sono: curva 1-2, doppia destra piuttosto lenta dopo il rettilineo dei box che va raccordata in una unica traiettoria; curva 3-4, assomiglia per tipologia alla prima curva ed anch&rsquo;essa va raccordata; curva 5, una destra abbastanza impegnativa, facile sbagliare la traiettoria in uscita; curva 10, l&rsquo;unico tornante vero della pista giapponese, facile perdere l&rsquo;anteriore in frenata; curva 11, la destra in fondo al lungo rettilineo, facile andare lunghi.&nbsp; I punti, invece, di sorpasso sono: curva 1-2, arrivando dal rettilineo principale sfruttando la scia; curva 3-4, arrivando dall&rsquo;allungo fuori da curva 2; curva 5, arrivando dall&rsquo;allungo fuori da curva 4; curva 9, la sinistra che immette al breve allungo per curva 10; curva 10, si pu&ograve; fare ma &egrave; facile subire l&rsquo;incrocio di traiettoria; curva 11, sfruttando la scia del lungo rettilineo; per la classica chance da ultimo giro le curve 13-14 (Dovi-Marquez 2017 insegnano)&nbsp; Statistiche e record del Gran Premio del Giappone  Come abbiamo detto in apertura, il Gran Premio nella terra del Sol Levante si disputa in via ufficiale dal 1963, &egrave; stato assente per quasi 20 anni e non si sono disputate le edizioni del 2020 e 2021 (come del resto la 8h di Suzuka) per via della pandemia da Covid 19. Con quella di quest&rsquo;anno, sono 40 le edizioni della gara cos&igrave; suddivise: 19 a Suzuka, 2 al Fuji, 18 a Motegi. Il primo Gran Premio del Giappone valevole per il Mondiale risale al 1963 a Suzuka: vittorie di Luigi Taveri in classe 50 (Honda), Frank Perris in 125 (Suzuki), Jim Redman in 250 (Honda). Redman vinse anche la 350 ma non valeva per il Mondiale. L&rsquo;ultima gara disputata a Suzuka risale proprio a quel tragico 6 aprile 2003 segnato dall&rsquo;incidente di Kato: vincono Stefano Perugini in 125, Manuel Poggiali in 250 e Valentino Rossi in MotoGP. La prima gara disputata a Motegi risale al 1999: successi di Masao Azuma in 125, Shinya Nakano in 250 e Kenny Roberts Jr in 500 L&rsquo;ultima edizione, quella dello scorso anno, prima dopo il biennio di assenza causa Covid, ha visto i successi di: Izan Guevara in Moto3, Ai Ogura in Moto2 e Jack Miller in MotoGP&nbsp; Per quanto riguarda la MotoGP, la Pole 2022 &egrave; di Marc Marquez in 1&rsquo;55&rdquo;214 mentre il giro record in gara &egrave; di Jack Miller in 1&rsquo;45&rdquo;198 fatto segnare al nono giro. Resiste ancora l&rsquo;All Time Lap Record di Jorge Lorenzo del 2015 in 1&rsquo;43&rdquo;790 Per quanto riguarda la Moto2, la Pole 2022 &egrave; di Aron Canet in 2&rsquo;04&rdquo;939 mentre il giro veloce della gara &egrave; di Augusto Fernandez in 1&rsquo;50&rdquo;801. Resistono sia il giro record in gara di Franco Morbidelli del 2016 in 1&rsquo;50&rdquo;788 che l&rsquo;All Time Lap Record di Johann Zarco sempre del 2016 in 1&rsquo;49&rdquo;961 Per quanto riguarda la Moto3, la Pole 2022 &egrave; di Tatsuki Suzuki in 2&rsquo;11&rdquo;246 mentre il giro veloce della gara &egrave; di Jaume Masia in 1&rsquo;57&rdquo;360. Resistono sia il giro record in gara di Alex Marquez del 2014 in 1&rsquo;57&rdquo;112 che l&rsquo;All Time Lap Record di Hiroki Ono del 2016 in 1&rsquo;56&rdquo;443. MotoGP Giappone Orari       

Ecco tutto quello che c&rsquo;&egrave; da sapere sul tracciato di Motegi, dove nel fine settimana del 29 settembre-1 ottobre si svolger&agrave; il quattordicesimo appuntamento del Motomondiale

GP Giappone: curve, lunghezza e criticità per la MotoGP

        Fabio Quartararo sar&agrave; costretto nuovamente a passare per il Q1, dopo le belle performance mostrate in India, la posta di Motegi ha ristabilito le classiche gerarchie mostrate in questa stagione. Tutte e tre le Yamaha fuori dal Q2 con Fabio Quartararo tredicesimo migliore dei piloti della casa di Iwata e Franco Morbidelli a precedere Cal Crutchlow in quindicesima e sedicesima posizione. MOTOGP MOTEGI: WEEK-END GI&Agrave; TERMINATO PER ALEX RINS La caduta non ha aiutato Oltre il danno la beffa, Fabio Quartararo non solo &egrave; rimasto escluso dal Q2 ma nel penultimo tentativo di time attack &egrave; anche caduto per un problema tecnico alla moto. Una scivolata ad alta velocit&agrave; che ha lasciato il segno e che costringer&agrave; il francese a passare l&rsquo;ok dei medici domattina prima di entrare in pista: &ldquo;Ho un po&rsquo; di dolore al piede e al collo ma poteva andare peggio. Ho avuto problemi con il freno, quindi la ruota anteriore &egrave; rimasta frenata, non girava normalmente. Quando l&rsquo;anteriore era in aria la ruota anteriore si bloccata e quando ha toccato terra dopo l&rsquo;uscita di curva 5 semplicemente sono andato totalmente lungo, quindi davvero un peccato&rdquo;. Parlando della noia tecnica Fabio ha aggiunto: &ldquo;Sono cose che possono succedere purtroppo, non &egrave; bello soprattutto quando cadi in una curva cos&igrave; veloce, &egrave; qualcosa che dobbiamo capire meglio. Credo che avremmo potuto davvero fare meglio, dopo l'incidente ho rifatto lo stesso tempo quindi penso che senza avrei potuto migliorare ancora di qualche decimo e sarebbe stato davvero una buona cosa perch&eacute; sarei stato al limite per l&rsquo;accesso diretto in Q2. Era questo per me l'obiettivo principale ma sfortunatamente non ci sono riuscito&rdquo;.  PROVE LIBERE 2: RISULTATI E TEMPI FP2 MotoGP GIAPPONE Il francese &egrave; rassegnato Sar&agrave; un altro weekend in salita per il campione del mondo MotoGP 2021, riuscire a centrare l&rsquo;accesso al Q2 era fondamentale per poter riuscire ad esprimere il passo mostrato nelle libere: &ldquo;&Egrave; sempre la solita storia, sul passo siamo molto competitivi ma quando mettiamo una nuova gomma miglioriamo di 3/4 decimi mentre Binder e tutti gli altri migliori migliorano pi&ugrave; di un secondo. Non abbiamo abbastanza forza per fare un giro migliore e questo &egrave; davvero un peccato perch&eacute; so di poter combattere davvero per una posizione molto migliore, ma ora &egrave; questa la nostra situazione&rdquo;.  MOTOGP, JORGE LORENZO: "MARC MARQUEZ IN GRESINI? ORMAI &Egrave; FATTA"       

La situazione in Yamaha non &egrave; delle pi&ugrave; rosee e ancora una volta Fabio sar&agrave; costretto a giocarsi le proprie carte nel Q1 per avere una posizione migliore in griglia di partenza

GP Giappone, Quartararo fuori dal Q2 e rassegnato: “È sempre la solita storia”

        Practice di un'ora, che serve a stabilire i migliori 10 tempi della classifica MotoGP a costituire l'accesso diretto alla Q2 di domani. Essendo le qualifiche divise, appunto, tra Q1 e Q2, i piloti vogliono valicare il primo passo, garantendosi la sessione pi&ugrave; favorevole. Su tutti, ci &egrave; riuscito a Motegi previo Time Attack decisivo di Brad Binder e il suo 1'43"489. MotoGP Motegi, piloti in Q2: bravo Di Giannantonio Fabio Di Giannantonio ha concluso sesto, risultato che lo fa entrare subito in Q2. Della forte compagnia fanno parte Brad Binder, Pecco Bagnaia, Aleix Espargar&ograve;, Jorge Martin, Marco Bezzecchi, Johann Zarco, Maverick Vinalas, Pol Espargar&ograve; e Jack Miller. Quindi, KTM, Ducati, Aprilia. Noterete come, invece, le due Case giapponesi manchino dalla lista "privilegiata di turno". Si prevede temporale e pioggia per la mattinata di domani, sicch&eacute;, a occhio e croce e considerando che le previsioni di prendano, RC213 V e M1 dovranno sudare parecchio su pista amica. MotoGP, classifica squadre Marquez e Quarta a terra: fuori dalla Q2 MotoGP Marc Marquez e Fabio Quartararo sono finiti nella sabbia, in modalit&agrave; simili e diverse. Strana la caduta del francese, cascato a gas aperto e ruzzolato malamente nelle vie di fuga. Invece, il catalano ha esagerato in staccata, rotolando a terra&nbsp; e rialzatosi fuori dalla Q2. Dovranno entrambi recuperare domani, soprattutto nella Sprint. Al Twin Ring Motegi sono giunti tutti i vertici Honda, queste rimaste fuori dalla sessione pi&ugrave; ambita. Anche le tre Yamaha sono costrette all'inseguimento, come spiegato dalle posizioni di Franco Morbidelli e Cal Crutchlow.         

Practice valido all'eccesso diretto in Q2: Binder e KTM i migliori. Bagnaia e Ducati, Aleix e Aprilia inseguono. Grande prestazione per Di Giannantonio

Prove libere 2: risultati e tempi FP2 MotoGP Giappone

        Quarantacinque minuti di prove libere e via: il Gran Premio MotoGP del Giappone parte con una giornata dalle temperature di aria e asfalto miti, discorso completamente dal caldo estremo patito in India. Motegi Twin Ring segnato subito dalla Ducati, prima con Jorge Martin e il tempo di 1'45"192. Se ti sei svegliato per vedere la MotoGP, guardati pure la SBK in TV!&nbsp; Bagnaia Vs Martin: 0 a 1 per Jorge, GASGAS sorprendente con Fernandez Jorge Martin &egrave; arrivato lungo in una staccata e, nel tentativo di evitare l'insabbiamento nella ghiaia, si &egrave; ritrovato a terra assieme alla sua Desmosedici Prima Pramac. Il duello cronologico con Pecco Bagnaia si &egrave; risolto comunque a favor dello spagnolo che, malgrado l'inconveniente, &egrave; stato bravo a tornare nel box, inforcare la seconda moto, continuando a martellare. Il numero 1 &egrave; "fermo" a circa quattro decimi e mezzo di ritardo dalla vetta, 439 millesimi da quarta posizione. In mezzo ai due principali pretendenti al titolo 2023 c'&egrave; il "terzo incomodo" Marco Bezzecchi - appunto, terzo - e il sorprendente Augusto Fernandez, autore di una zampata da piazza d'onore. la GASGAS Tech3 &egrave; addirittura seconda. Mir a terra, ma miglior Honda in casa... Honda Joan &egrave; caduto, per fortuna senza rimediare danni fisici. Neppure la sua RC213 V ne ha patito pi&ugrave; di tanto, e la troviamo in una ottima quinta posizione, che significa miglior Honda delle quattro qui in azione. Dato notevole, poich&eacute; Twin Ring di propriet&agrave; dell'Ala dorata. Marc Marquez, Takaaki Nakagami e Alex Rins si trovano molto pi&ugrave; in basso. Alta classifica per Brad Binder che, come il compagno di box Red Bull, pu&ograve; contare su un telaio in carbonio a equipaggiar la RC16 ufficiale. Jack Miller &egrave; ottavo, il sudafricano sesto. Aprilia messa bene con Maverick Vinales settimo, Raul Fernandez &egrave; decimo, Aleix Espargar&ograve; pi&ugrave; sotto, il quale ha dovuto far risolvere un problema alla sua RS-GP. Miguel Oliveira precede il Capitano di Noale di una posizione. Abbiamo detto HRC che gioca in casa, Yamaha sul terreno amico-nemico della connazionale: Fabio Quartararo &egrave; in top ten, Franco Morbidelli tredicesimo, Cal Crutchlow diciottesimo. Sono tre le M1 in pista. MotoGP Giappone: libere di Motegi          

A Motegi &egrave; duello Martin-Bagnaia, risolto a favor di Jorge, malgrado una innoca caduta rimediata. Terzo incomodo Bezzecchi, Augusto Fernandez sorprendente

Prove libere 1: risultati e tempi FP1 MotoGP Giappone

        L'inizio della lunga storia del Gran Premio del Giappone all'interno del motomondiale risale al 1962, quando sul leggendario circuito di Suzuka vennero ospitate le classi 50, 125, 250 e 350. Per vedere in azione la classe regina bisogner&agrave; aspettare il 1987, quando sempre sul medesimo tracciato, la 500 inizi&ograve; a muovere i suoi primi passi in terra nipponica. Nella prima edizione del GP del Giappone fu Randy Mamola a trionfare, avendo la meglio su Wayne Gardner e sull'idolo di casa Takumi Ito. Il round giapponese ha sempre giocato un ruolo particolarmente importante nel quadro generale del calendario del motomondiale, tanto per la storia che lega la terra asiatica ai motori, quanto per la complessit&agrave; tecnica degli stessi layout di Motegi e Suzuka, che hanno sempre prodotto gare ricche di spettacolo. Andiamo a scoprire, alla vigilia del round di Motegi 2023, quali sono i piloti pi&ugrave; vincenti della storia del GP del Giappone in termini di GP relativamente alla sola clase regina, ricordando che nelle annate 2020 e 2021, l'appuntamento fu cancellato dal calendario del motomondiale a causa della pandemia legata al Covid-19.&nbsp; &nbsp;&nbsp; MotoGP, Bagnaia-Martin-Bezzecchi: a Motegi si accende la lotta al titolo Norifumi Abe, Michael Doohan e Wayne Rainey appaiati con due vittorie Tra i piloti che pi&ugrave; spesso sono saliti sul gradino pi&ugrave; alto del podio in Giappone troviamo Wayne Rainey, vincente con la sua Yamaha nel 1990, quando sopravanz&ograve; Wayne Gardner e Kevin Schwantz. L'americano si ripet&egrave; nel 1993, quando dopo un'intensa bagarre con il suo storico rivale, lo stesso Schwantz, ebbe la meglio per soli 86 millesimi. Appaiato al tre volte iridato ecco un'altra leggenda delle due ruote, il cinque volte campione del mondo Michael Doohan; l'australiano domin&ograve; l'edizione del 1992, bissando il successo cinque anni dopo, quando tagli&ograve; per primo il traguardo precedendo per soli quattro decimi il compagno di squadra Alex Criville. Il giapponese pi&ugrave; vincente in classe regina &egrave; Norifumi Abe, dall'alto dei successi del 1996 e del 2000. Nel primo caso Abe ebbe la meglio su Criville mentre all'inizio del nuovo millennio trionf&ograve; su Kenny Roberts JR.&nbsp;&nbsp; Capirossi, Lorenzo, Pedrosa e Marquez i pi&ugrave; vincenti a Motegi Salendo verso la vetta della classifica troviamo ben quattro campioni del mondo appaiati a quota tre sigilli, tutti ottenuti sul tracciato di Motegi. Il primo in ordine prettamente temporale &egrave; Loris Capirossi, capace di dominare la scena del GP del Giappone per tre anni consecutivi, dal 2005 al 2007, imponendosi rispettivamente su Max Biaggi, Valentino Rossi e Randy De Puniet. Di fianco al campione del mondo di 125 e 250 troviamo il trio di spagnoli che ha caratterizzato la storia recente della top class: Daniel Pedrosa, Jorge Lorenzo e Marc Marquez. Il fantino di Sabadell vinse nel biennio 2011-2012 ai danni di Lorenzo, e poi nuovamente nel 2015, quando precedette Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Marc Marquez. Proprio il maiorchino ex Yamaha ed il campione di Cervera sono gli altri due piloti che condividono il primato dei pi&ugrave; vincenti a Motegi, occupando al contempo la piazza d'onore considerando la statistica relativa al GP del Giappone. Lorenzo trionf&ograve; nell'edizione del 2009 terminando davanti a Rossi, e poi nel 2013 e 2014, in entrambe le occasioni su Marquez. Come detto, tre affermazioni anche per l'otto volte iridato della Honda, capace di salire sul gradino pi&ugrave; alto del podio nel 2016, 2018 e 2019, rispettivamente su Andrea Dovizioso, Cal Crutchlow e Fabio Quartararo. Valentino Rossi e Kevin Schwantz i pi&ugrave; vittoriosi in Giappone In cima alla classifica dei piloti pi&ugrave; vincenti della storia della top class troviamo Valentino Rossi e Kevin Schwantz, appaiati a quota quattro successi. Il nove volte iridato vinse ininterrottamente dal 2001 al 2003 in quel di Suzuka, battendo la concorrenza nell'ordine di Garry McCoy, Akira Ryo e Max Biaggi, per poi ripetersi nel 2008 sulla pista di Motegi, quando conquist&ograve; l'ottavo titolo mondiale dopo aver tagliato il traguardo precedendo Casey Stoner e Daniel Pedrosa. In testa, insieme al "dottore, svetta anche Kevin Schwantz, mattatore delle edizioni del 1988, 1989, 1991 e 1994. L'alfiere della Suzuki sbaragli&ograve; la concorrenza rispettivamente di Wayne Gardner (1988), Wayne Rainey (1989) e Micahel Doohan (1991-1994).&nbsp; &nbsp;  MotoGP: la rinascita di Joan Mir, 15 mesi dopo        

Ci sono anche Valentino Rossi e Loris Capirossi tra i pi&ugrave; vincenti della storia del GP nipponico, disputatosi tra Suzuka e Motegi dal 1987 ad oggi&nbsp;

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